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Cari colleghi,
come saprete, la Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo
al Ddl sull’editoria il cui testo presentato dal relatore di maggioranza,
Roberto Rampi (in foto), è stato approvato con 275 voti a favore, 80
contrari e 32 astenuti (la maggioranza richiesta dei voti era 178). Hanno votato
contro i deputati M5S e Forza Italia mentre si sono astenuti quelli della Lega e
di Fratelli d’Italia. Il testo, già approvato da Montecitorio, era stato
successivamente modificato al Senato lo scorso 15 settembre. In estrema sintesi,
il Ddl approvato dalla Camera prevede “l’istituzione del Fondo per il pluralismo
e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione
della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria e
dell’emittenza radiofonica e televisiva locale, della disciplina di profili
pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del
Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti”. Per quanto riguarda più in
particolare l’Ordine dei giornalisti, il nuovo Ddl stabilisce che il Consiglio
nazionale sia formato da 60 consiglieri (al posto degli attuali 144 + 12 del
Consiglio di disciplina), di cui due terzi professionisti e un terzo
pubblicisti. Senza dilungarci in commenti e prese di posizione, riportiamo la
scheda Ansa che riassume i punti cardine del provvedimento
legislativo.
IL FONDO – Sarà alimentato dalle risorse statali per il sostegno
all’editoria quotidiana e periodica, ma anche da quelle per le emittenti locali.
E’ inoltre previsto l’utilizzo di una quota, fino a 100 milioni di euro annui
per il periodo 2016-2018, delle eventuali maggiori entrate da canone Rai in
bolletta. Ci sarà anche un contributo di solidarietà da parte dei concessionari
di pubblicità su tv e stampa (0,1% del reddito complessivo annuo).
I SOGGETTI BENEFICIARI - Il testo delega il governo a ridefinire
l’intera disciplina, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, partendo
dalla platea dei beneficiari. Tra questi, oltre alle tv locali, le cooperative
giornalistiche e gli enti senza fini di lucro, quotidiani e periodici delle
minoranze linguistiche, imprese ed enti che editano periodici per non vedenti o
ipovedenti, associazioni di consumatori, imprese editrici di quotidiani e
periodici diffusi all’estero. Esclusi esplicitamente i giornali di partito e le
imprese editrici di quotidiani e periodici che fanno capo a gruppi editoriali
quotati o partecipati da società quotate. L’ammontare del contributo dipenderà
dal numero di copie annue vendute (che non può essere inferiore al 30% delle
copie distribuite per le testate locali e al 20% per quelle nazionali) e dagli
utenti unici raggiunti, oltre che dal numero di giornalisti assunti. Previsti
criteri premiali per l'assunzione a tempo indeterminato di under 35 e limiti
massimi al contributo erogabile (50% del totale dei ricavi
dell’impresa).
IL TETTO AGLI STIPENDI - Amministratori, dipendenti e consulenti
Rai non possono percepire stipendi superiori ai 240 mila euro, tetto che non
potrà essere superato anche qualora l'azienda dovesse emettere bond. Il
provvedimento prevede anche una riduzione delle risorse pubbliche alle imprese
che superano nei confronti del proprio personale, di collaboratori e
amministratori, il limite di 240 mila euro. Il governo è delegato a deciderne la
rimodulazione.
INCENTIVI E LIBERALIZZAZIONE VENDITA - Il governo dovrà
incentivare gli investimenti nell’innovazione digitale, assegnare finanziamenti
a progetti innovativi, liberalizzare la vendita dei prodotti editoriali e gli
orari di apertura dei punti vendita, incentivare sul piano fiscale gli
investimenti pubblicitari su quotidiani e periodici nonché sulle radio e tv
locali.
ORDINE GIORNALISTI E PREPENSIONAMENTI - Il testo delega il
governo ad adottare, sempre entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge,
criteri più stringenti per il ricorso ai prepensionamenti dei giornalisti e a
rivedere la procedura per il riconoscimento degli stati di crisi, nonché a
riordinare e razionalizzare le regole per il Consiglio dell’Ordine (a cominciare
dal numero dei componenti che viene ridotto a 60, riequilibrandone il rapporto
tra professionisti e pubblicisti, due terzi e un terzo).
CRITERI DI EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI - Il governo dovrà
semplificare l’erogazione dei contributi, che avverrà in due rate (la prima
entro il 30 maggio, pari al 50%). Il testo disciplina, inoltre, tempi e modalità
di presentazione delle domande e stabilisce i requisiti per la testata online
(deve essere regolarmente registrata presso una cancelleria di tribunale, avere
un direttore responsabile iscritto all’Ordine, produrre principalmente
informazione con aggiornamento quotidiano, non essere una mera trasposizione
telematica di una testata cartacea, né un mero aggregatore di
notizie).
CONCESSIONE RAI - Viene ridotta a dieci anni, con un regime
transitorio di non oltre tre mesi.
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